Dizionario storico dei gerghi italiani, dal quattrocento a oggi

I linguaggi cifrati dei vagabondi del Quattrocento e quelli della furfanteria urbana studiata da Cesare Lombroso; le parole degli artigiani nomadi oggi scomparsi (seggiolai, cavallanti, venditori di cucchiai) e quelle della camorra, della mafia e della ‘ndrangheta; le voci dei soldati e degli studenti; lo slang delle discoteche e della droga…

Attraverso lo spoglio di un’imponente massa di fonti scritte e orali, Ernesto Ferrero ricostruisce la storia delle varie voci, ne definisce l’etimologia e la diffusione, gli scambi con i dialetti, gli impieghi letterari, il frequente passaggio nell’uso comune (coma la parola furbo, che nel tardo ‘400 connotava il ladro, il fur latino), le parentele con i gerghi stranieri di Francia, Spagna, Inghilterra e Argentina.

Ricco di storie e di personaggi memorabili, questo libro può anche essere letto come una sorta di romanzo-verità che racconta un’altra Italia che vale la pena conoscere. Apparso originariamente nel 1972 come I gerghi della mala dal ‘400 a oggi (Premio Viareggio Opera prima), nel 1991 è stato radicalmente riveduto, ampliato e aggiornato.

Hanno Detto di Dizionario storico dei gerghi italiani, dal quattrocento a oggi

Un dizionario colorito e animato come nessun altro

Fruttero & Lucentini La Stampa

Tutto da leggere e da scoprire. Un bello scorcio di vita italiana vista dal basso

Alfredo Giuliani la Repubblica

Fantastico

Guido Ceronetti La Stampa

Vorrei raccomandarlo all’attenzione non soltanto specialistica di cui è meritevole. È un dizionario da leggere assai più che da consultare, anche per la ragione squisitamente pratica che nella maggior parte delle parole in esso contemplate è molto difficile imbattersi nelle nostre letture quotidiane… Offre più occasioni di curiosità e diletto intellettuali di quante ne offrano cinquanta esemplari della produzione narrativa media, messi uno sopra l’altro

Giovanni Raboni Europeo

Bellissimo…Un lavoro rigoroso, un volume divertente e prezioso

Vincenzo Cerami Il Messaggero

Un sorprendente repertorio di ciò che si dice, ma non si sa

Mario Fortunato L'Espresso

Fondamentale

Giulio Nascimbeni Corriere della sera